Solitudine in età avanzata

La perdita di un compagno aumenta il rischio di solitudine.

Solitudine in età avanzata 

La perdita di un compagno per malattia o decesso, o l’abbandono del proprio ambiente di vita familiare, aumenta il rischio di solitudine. Trascurare o interrompere le relazioni è un ulteriore passo verso la solitudine. Pertanto, il senso di connessione è particolarmente importante in età avanzata. Senza di esso, sorgono sentimenti di abbandono, isolamento, alienazione, irrequietezza e tristezza. 

Le persone più socialmente attive hanno una visione del mondo più positiva e meno paura di invecchiare. Le amicizie le incoraggiano a confrontarsi con altre prospettive, anche opposte.

 

La solitudine fa ammalare 

Le persone sole fanno meno esercizio fisico, vivono vite complessivamente più malsane e muoiono prima. Sono più inclini a ricorrere all’alcol o alle sigarette per combattere il vuoto interiore e la bassa autostima. 

La mancanza di relazioni strette e di supporto innesca stress. Il conseguente aumento dei livelli di cortisolo porta a un rischio maggiore di infarto, nonché di demenza, depressione, diabete e un sistema immunitario indebolito. 

La produzione di ormoni o neurotrasmettitori è più debole nelle persone sole perché mancano i fattori che li scantenano come p.es. il senso di connessione. L’effetto protettivo dei singoli neurotrasmettitori è ben noto: l’ossitocina riduce l’ansia e lo stress, le endorfine danno sensazioni di felicità e alleviano lo stress e il dolore. 

La serotonina viene rilasciata durante le intense esperienze di connessione e ha un effetto di miglioramento dell’umore. 

Notizie attuali dell’Associazione 4/2025

4. Circolare di quest'anno (Natale)

ASAA Lettera di Natale 2025

Un anno molto movimentato sta volgendo al termine.

Le persone con demenza al centro della conferenza

Le persone partecipanti affette da demenza sono al centro della Conferenza Annuale di Alzheimer Europe.

I nostri sponsor