Me lo ricorderò

La campagna informativa dell'Associazione Alzheimer Alto Adige fa tappa a Montagna

Dal quotidiano, Alto Adige del 18/05/2023

Recentemente, nella sala culturale “Johann Fischer” del comune di Montagna, si è svolto un pomeriggio informativo per i familiari che si occupano di assistenza, con particolare attenzione all’assistenza dei pazienti affetti da demenza a domicilio.

Su invito del sindaco Monika Hilber Delvai e con il sostegno attivo del Lions Club Neumarkt Unterland, che ha donato 3.000 euro all’Associazione Alzheimer Alto Adige (ASAA) per l’acquisto di ausili.000 per l’acquisto di materiale di supporto e la formazione dei familiari per affrontare i disturbi della deglutizione nell’assistenza domiciliare, la specialista in geriatria Ingrid Ruffini e la logopedista Irmgard Kiener hanno parlato delle sfide dei circa 10.500 caregiver di pazienti affetti da demenza in questa Provincia.

Un altro momento saliente dell’evento è stato l’allestimento di tavoli informativi in cui gli esperti legali Gabriele Morandell, fino a poco tempo fa difensora civica l’avvocato Alexander Kritzinger e il presidente di Alzheimer Alto Adige, Ulrich Seitz, hanno risposto a domande scottanti sulla nuova regolamentazione della classificazione dell’assistenza, sulla gestione della tutela, sulle preoccupazioni legate al testamento biologico e sulle questioni aperte relative agli aspetti del diritto di proprietà in caso di insorgenza di patologie invalidanti.

L’architetto Loris Alberghini, invece, ha informato i cittadini interessati sulle possibilità concrete di adattare gli appartamenti in cui vengono presi in carico i casi di assistenza, con suggerimenti sensati anche per budget ridotti.

Infine, le volontarie di auto-aiuto dell’associazione ASAA, Luise Prossliner, Elfriede Frisch e Anna Gaburri, sono state in grado di dare al pubblico importanti consigli per l’ambiente domestico. Un grosso problema è rappresentato dal fatto che il paziente non può essere osservato e curato 24 ore al giorno. Gli esperti sanno che alcuni pazienti non possono evitare di assumere farmaci. Tuttavia, a causa dei forti effetti collaterali, questi non dovrebbero essere somministrati per lungo tempo senza un piano terapeutico adeguato e sempre aggiornato. In caso contrario, ci si trova nella spiacevole situazione di “allattare il paziente a letto”, perché anche le condizioni fisiche del paziente si deteriorano fortemente. In linea di principio, i pazienti affetti da demenza richiedono molte più cure rispetto ai pazienti normali, come sa Ulrich Seitz, ed è qui che deve entrare in gioco il riconoscimento della classificazione dell’assegno di cura.

Siamo molto preoccupati per il fatto che, con la nuova normativa recentemente entrata in vigore in Alto Adige, i nostri pazienti non vengono più visitati “a casa” dall’équipe di classificazione per verificare le loro condizioni di vita con le relative difficoltà di assistenza domiciliare, ma ora i “caregiver”, parenti o badanti, devono portare i pazienti in servizi appositamente creati per l’inquadramento. Questo provoca un enorme stress, non solo nel caso di disturbi come l’Alzheimer, e per tutti i soggetti coinvolti, è sicuro Seitz. Speriamo vivamente che i richiedenti vengano accolti in questo senso se clinicamente necessario, altrimenti l’onere diventerà ancora più pesante.

Nella foto da sinistra a destra: Reinhart Volgger, Irmgard Kiener, Ulrich Seitz, Elfriede Frisch, Ingrid Ruffini, Gabriele Morandell, Monika Hilber Delvai, Luise Prossliner, Alexander Kritzinger, Norbert Mayr, Beatrix Aigner, Loris Alberghini e Anna Gaburri.

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