Riconoscere i limiti dello stress nell’assistenza domiciliare

Alta Pusteria amica della demenza

Nella foto da sinistra a destra: Paula Mittermair, Anna Kircher, Elfriede Ploner, Helene Burgmann di Dementia Friendly Alta Pusteria, il presidente dell'ASAA Ulrich Seitz, la terapista occupazionale Kathrin Malfertheiner e lo psicologo Michele Piccolin.

Nell’ambito di una serata informativa molto partecipata, organizzata dalla rete Dementia-Friendly Alta Pusteria sotto la guida di diversi partner sociali e con l’impegno di Helene Burgmann al timone, è stato recentemente presentato a Monguelfo il nuovo pacchetto di prevenzione e misure per le persone affette da demenza e soprattutto per i loro familiari, sostenuto congiuntamente dall’associazione Alzheimer Südtirol ASAA e dalla Banca Popolare.

Per comunicare in modo appropriato con una persona affetta da demenza, l’altra persona deve rendersi conto che non può continuare ad agire nel suo modo abituale. Al contrario, deve confrontarsi con la percezione alterata della persona affetta da demenza e cercare di immergersi nel suo mondo per comunicare allo stesso livello. La percezione delle persone affette da demenza può cambiare, ad esempio, nei seguenti modi: difficoltà nell’individuare le parole, alterazione della memoria a breve e/o a lungo termine o cambiamenti di personalità. È da qui che dobbiamo partire. Il presidente dell’ASAA, Ulrich Seitz, sottolinea che negli ultimi anni si è registrato un aumento significativo dei casi di Alzheimer diagnosticati nel bacino d’utenza della Val Pusteria (circa il 30% rispetto a prima dello scoppio della pandemia di coronavirus). Di conseguenza, sempre più famiglie sono coinvolte nel processo di assistenza a domicilio per diversi anni a causa della mancanza di posti per i disturbi cognitivi nelle case di riposo. L’onere è a volte enorme, non solo dal punto di vista finanziario a causa dei lunghi tempi di attesa per la categorizzazione dell’assistenza, ma soprattutto in termini di assistenza. Questo porta molte delle persone colpite al limite dei propri limiti. Il progetto, sviluppato appositamente per alleviare il peso dell’assistenza domiciliare, è ora in fase di attuazione e fornisce consulenza gratuita agli interessati. In particolare, è prevista un’assistenza mirata per affrontare aspetti legali come la tutela, le domande di classificazione assistenziale, i ricorsi, il trasferimento d’azienda, le questioni di diritto patrimoniale, gli screening per individuare le patologie esistenti e, infine, servizi terapeutici efficienti come la terapia occupazionale, la validazione e le valutazioni psicologiche. Gli esperti coinvolti, Michele Piccolin, Kathrin Malfertheiner e Alexandra Kaiser, hanno presentato ai presenti il contenuto del loro lavoro.

Informazioni specifiche sui servizi esistenti vengono fornite tramite il sito info@asaa.it per poter intervenire in situazioni di tensione con un pool qualificato di esperti volontari, soprattutto a livello nazionale. Secondo lo psicologo Michele Piccolin, spesso si verificano le seguenti situazioni: sbagliare di nuovo le chiavi dell’auto, trascurare una visita medica o dimenticare il PIN della carta bancomat? A partire da una certa età, a volte ci si chiede se si tratta ancora di una normale dimenticanza o forse del primo segno di demenza.

Chiunque sia interessato può sottoporsi a un test di sospetta demenza presso l’associazione Alzheimer Alto Adige con il mini test dello stato mentale.
Si tratta di uno dei test più efficaci e aiuta nella diagnosi precoce dell’Alzheimer e di altre forme di disturbi neurocognitivi. Kathrin Malfertheiner, che è anche coinvolta nel progetto “Sollievo” dell’associazione Alzheimer Alto Adige, sottolinea che l’obiettivo della terapia occupazionale è quello di mantenere le abilità esistenti a causa del decorso progressivo della malattia. Tuttavia, non bisogna perdere di vista il recupero delle abilità perse o in declino, poiché spesso esistono risorse che possono supportare il trattamento. Le procedure diagnostiche della terapia occupazionale testano le varie aree dell’autocura fisica, della mobilità, dell’emotività e della cognizione. Gli approcci terapeutici della terapia occupazionale includono, ad esempio: lavoro biografico, allenamento delle prestazioni cerebrali, trainings cognitivi, adattamento ambientale e fornitura di ausili.

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