06.10.2025
Assistenza mirata per i familiari esausti
La situazione degli assistenti domiciliari è ancora molto difficile.
Dal quotidiano “Alto Adige” del 01/10/2025
L’associazione Alzheimer Südtirol ASAA è lieta di poter contare su una rete ben funzionante di diversi terapeuti ed esperti che contribuiscono a migliorare la situazione ancora molto difficile degli assistenti domiciliari. Ogni giorno riceviamo richieste da tutto l’Alto Adige, perché tra i lunghi tempi di attesa per la classificazione dell’assistenza e i posti nelle case di riposo, mancano semplicemente offerte di sostegno in tutto il territorio. Sempre più spesso dobbiamo anche gestire casi tragici in cui gli assistenti stessi sono costretti a rinunciare a causa di trattamenti tumorali, ictus o problemi ortopedici, il che porta a un’immensa tensione, racconta Ulrich Seitz, presidente dell’ASAA. Oltre agli screening e ai servizi psicologici offerti dall’associazione, secondo Ulrich Seitz, i risultati positivi si ottengono soprattutto con l’uso della validazione e dell’ergoterapia. Con Alexandra Kaiser e Anna Fink, che collaborano da anni con l’associazione Alzheimer Südtirol e vantano una significativa esperienza nella cura dei malati di demenza, negli ultimi mesi sono stati effettuati ulteriori investimenti nell’offerta capillare di ergoterapia. Questa terapia è efficace nei casi di demenza ed è raccomandata dalle linee guida internazionali per mantenere le funzioni quotidiane e la qualità della vita delle persone affette. Grazie a misure personalizzate, come l’allenamento delle attività quotidiane, la promozione del benessere e la consulenza ai familiari, è possibile rallentare il progredire della malattia e mantenere l’autonomia il più a lungo possibile.
Ulrich Seitz ricorda che le persone affette da demenza devono essere aiutate in modo pratico, soprattutto per quanto riguarda le seguenti questioni, con un pacchetto iniziale gratuito offerto dall’associazione:
- Mantenimento delle funzioni quotidiane:
aiutare le persone colpite a svolgere le attività quotidiane come vestirsi, mangiare o prendersi cura del proprio corpo.
- Promozione del benessere:
attività ludiche, manuali e creative mirano a migliorare l’umore delle persone colpite e a consentire loro di provare un senso di soddisfazione.
- Sgravio dei familiari:
anche i familiari che prestano assistenza vengono formati, imparando come aiutare al meglio i malati e ricevendo consulenza individuale per ridurre il loro carico.
- Adattamento dell’ambiente:
proporre ausili e adattamenti per l’ambiente domestico al fine di aumentare la sicurezza e promuovere la capacità di agire. - Stimolazione cognitiva:
esercizi collaudati per la concentrazione, l’attenzione e la memoria possono aiutare a utilizzare e stabilizzare le risorse cognitive esistenti.
Nella foto, da sinistra a destra: la terapista occupazionale Alexandra Lutz, la terapista occupazionale Kathrin Malfertheiner, il presidente dell'ASAA Ulrich Seitz, la terapista occupazionale Elisabeth Hofer e la sua collega Verena von Egitz.
Altri punti chiave attualmente sono l’informazione delle persone interessate che, dopo le recenti sentenze dei tribunali, intendono intentare una causa per il rimborso delle spese sostenute per la casa di cura. A tal fine, l’associazione Alzheimer Südtirol ha redatto una checklist per chiarire in anticipo se sussistono effettivamente i presupposti per un’azione legale, nonché la preparazione di 3 serate informative in autunno/inverno, alle quali è invitata la popolazione. Il 13 novembre 2025 saranno illustrate gratuitamente le terapie del dolore e la fine della vita nella demenza, il 19 novembre 2025 i rischi di caduta nei pazienti affetti da Alzheimer e il 10 dicembre 2025 tutti gli aspetti relativi al testamento biologico, sempre a partire dalle ore 18 a Bolzano. Tutte le informazioni e le iscrizioni ai servizi sono disponibili su info@asaa.it .
Seitz: “Quello che continueremo a fare come volontari impegnati è dimostrare che la nostra società ha bisogno di soluzioni più ampie per questioni che la realtà ha già superato da tempo. Perché la vera sfida del futuro è soprattutto la conciliabilità tra lavoro e assistenza. Personalmente sarei felice se anche le cosiddette reti femminili e i rappresentanti dei numerosi gruppi civici ci dimostrassero il loro sostegno nella lotta per un’adeguata tutela degli assistenti. Non bisogna dimenticare che nel Paese ci sono sempre più uomini che si fanno carico dell’assistenza di una persona gravemente malata in ambito familiare. E ancora una cosa: non tutto può, deve e dovrebbe essere regolato dalla politica. Molto è ancora nelle mani di noi singoli individui nella società”.
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